Abati: rimettere l’ottico e le sue capacità al centro della filiera

È l’obiettivo della Sioo di Firenze, promotrice dell’evento L’ottico che verrà, in programma stamattina all’auditorium di Palazzo dei Congressi, lo stesso che ieri ha ospitato i lavori del Progressive Business Forum

Sarà una mattinata intensa: da una parte i corsi incentrati sulle soluzioni per la migliore compensazione della presbiopia, all’interno del programma di Progressive Business Forum; dall’altra, in plenaria, si terrà sino alle 13 L’ottico che verrà, iniziativa di cui sono artefici la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze, insieme al suo ramo formativo dedicato alla gestione aziendale, la Sga, e all’editore di questa testata.
«La massificazione delle vendite dell’occhiale legato alla moda sta appiattendo la professionalità dell’ottico optometrista, soprattutto in un mercato in cui il consumatore è sempre più deciso e molto spesso conosce già quello che vuole acquistare grazie a internet, divenuto peraltro anche un competitor tramite l’e-commerce». Parte da questi presupposti Silvano Abati (nella foto), direttore della Sioo di Firenze, per precisare a b2eyes TODAY quello che può rivelarsi il vero antidoto per il centro ottico indipendente: un'esperienza d’acquisto unica per il cliente finale. «Abbiamo perciò pensato a un convegno come questo, in grado di rimettere al centro della filiera le capacità dell’ottico, la sua abilità di saper apprezzare la qualità dell’occhiale, l’estetica ricercata sulla base della forma del viso, ma anche di rinverdire la sua professionalità, così che ritorni a essere basilare nella scelta della montatura, delle sue dimensioni, del suo adattarsi in relazione alla tipologia di lente che dovrà contenere», sottolinea ancora Abati.
A.M.

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