Pitti Uomo: l’occhiale sarà semplice, ma da personalizzare

Come sarà l’occhiale del prossimo futuro? Chi meglio di Pitti Immagine Uomo può dircelo? Non solo i modelli erano presenti in Eye Pop, la fiera nella fiera dedicata a loro, ma erano un po’ dappertutto e più numerosi del solito. A confermare che sono un accessorio moda con vari target. La ricerca dei materiali è un punto fermo come lo è nel vestire, specie maschile. Per Pugnale & Nyleve gli abbinamenti sono il trend, oltre che leggerezza e pulizia di linee. Sono d’accordo da Dom Vetro, brand statunitense prodotto in Italia: «L’occhiale deve essere semplice ma da personalizzare». Semplicità è la parola d’ordine per Delirious: occhiali in  betatitanio, unisex, con la possibilità di essere personalizzati. Per Locman, marchio dell’Elba noto anche per i suoi orologi (la licenza è affidata a Magia Eyewear, ndr), i materiali sono determinanti come la componente fashion e personalizzante. «Attenzione ai materiali e ai colori che diano luminosità e luce», sostengono da David Marc, che rivisita il vintage giocando con le geometrie. Secondo il distributore del californiano Raen Optics, nuovo al Pitti, e di Sunpocket, presente da varie stagioni, ci sono due linee di pensiero: il glamour anni 80, rivissuto come da Sunpocket, e il genere minimale giapponese-tedesco, unito al sartoriale. Concordano in parte gli inglesi di Finlay & Co: il futuro degli occhiali è dimensioni diverse dal normale, molto piccoli o molto grandi, secondo la forma del viso.
«Si va verso il tondo - dicono da Spektre Sunglasses - Il ponte sarà sempre più presente, magari un po’ variato, come il nostro, piuttosto alto. Le lenti a specchio continueranno ma in altri colori, meno verde e azzurro, più oro e argento, e poi flashate, sfumate». Specchiate ma flashate, ribadiscono da Saturnino Eyewear, collocato tra gli alternativi di Unconventional. Il ponte continuerà solo se particolare come il loro, a forma di corda di basso per ricordare lo strumento suonato dall’inventore del brand. Il ponte ha un futuro anche per Lotho, marchio francese prodotto interamente in Giappone. Da Kyme Sunglasses si parla di doppio ponte oltre che di mix celluloide e metallo (nella foto). Per Dita Eyewear come per Thom Browne, il doppio ponte è importante come la leggerezza.
I colori stanno cambiando, più blu e nero con flash di rosso e bianco. Secondo Saraghina di Rimini, che dà ai modelli nomi legati al concittadino Fellini, il futuro degli occhiali è nella mascherina. Nello stand, dove ribadiscono il plusvalore del made in Italy con la collezione esposta tra prodotti alimentari tipici italiani, propongono tre modelli con lenti specchiate, flashate, sfumate.
L.E.

Fashion