Mido 2016: la capolista se ne va

Si sa, ripetersi non è mai facile e il 2015 era stato l’anno dei record e delle grandi novità. Eppure, anche se scrivo a Mido ancora aperto, sono confidente che i numeri di quest’anno di visitatori – di espositori e di occupazione degli spazi sono già superiori – possono eguagliare se non sorpassare quelli dell’ultima edizione. Il passaparola ha fatto effetto. Chi l’anno scorso non c’era non si è fatto scappare questa seconda opportunità. Lo sguardo soddisfatto dello staff di Mido nella prima mattinata di domenica, nonostante la pioggia battente, faceva presagire un sabato segnato da un incremento dei visitatori rispetto al 2015 e caratterizzato da una macchina organizzativa che ha retto l’urto di un padiglione satellite in più come More!.
È vero, nella conferenza stampa di venerdì, Cirillo Marcolin (nella foto), deus ex machina del Mido attuale, precisava che le presenze non devono essere misurate solo nei numeri, ma anche nella sostanza. L’ottima circolazione del primo giorno di fiera e la sana confusione della domenica sono, però, chiari sintomi che anche l’Italia si è risvegliata. Più 5% di sell out dopo 8 otto anni di segni negativi o zero non è una cosa da poco.
Ma ripercorriamo insieme i punti forti di questo Mido, aspettando che a breve l’organizzazione diffonda i dati ufficiali di un nuovo record. L’Otticlub, l’area convegnistica del salone, ha avuto una serie di incontri di altissimo livello, dall’intervento di Morace, di cui ho parlato ieri, ai “faccia a faccia” con Andrea Afragoli, presidente di Federottica, e con Matteo Piovella, numero uno della Società Oftalmologica Italiana. E mettiamoci anche la presentazione del mio libro Presbiopia10 e lode con il contributo di Gianmario Reverdy e di Giancarlo Montani, risultato, proprio in occasione di Mido, il best seller di vendite nella libreria di Fabiano Gruppo Editoriale. Sempre all’Otticlub, Gfk ha realizzato due interventi che ci hanno detto poche ma importanti cose. L’Italia ha recuperato fiducia ed è terza nella graduatoria europea, dopo Inghilterra e Spagna, nettamente sopra la Francia. Il vista è cresciuto del 5%, il sole quasi del 10%, le lenti oftalmiche del 6%, con le progressive a +10%, e le lenti a contatto a +3%. Nonostante gli incrementi nell’oftalmica, il segmento della lente progressiva è imbarazzante. La Francia ci ha doppiato e il primo davanti a noi, la Spagna, ci dà dieci punti. Siamo al livello dei paesi dell’Est Europa, come Polonia e Ungheria.
Cosa ne dite? Per rilassarci faccio due passi al More! e mi fermo al bar della piazza. Incrocio un viso femminile con un bell’occhiale che mi invita al suo stand. Sono di Rimini. Pensano, disegnano e fanno produrre in Italia. Sono arrivati al More! dopo la partecipazione a DaTE 2015. Prima di realizzare occhiali hanno creato una propria filosofia: si chiamano Gard, lui è Giorgio Foglietti. Si sono rifatti alle geometrie, ai volumi e ai colori per creare un occhiale autentico, in grado di rispecchiare il più possibile la natura umana. Il More! è questo.
Cosa si poteva chiedere di più al a Mido 2016? Di non far piovere, innanzitutto. E di lavorare sui dettagli che anche l’organizzazione conosce bene. Gli ottici italiani che sono venuti rappresentano, probabilmente, la parte attiva del nostro settore. Quelli che sono mancati hanno sempre il prossimo anno per recuperare. Quindi auspico un 2017 ottimizzato su questo modello di Mido che ha appena chiuso i battenti. Siamo la capolista dell’industria italiana per crescita, esportazione e valore sociale, salutistico ed estetico. Non dimenticatelo quando aprite bottega o studio. La capolista siamo noi.
Nicola Di Lernia
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