Venticinque anni senza Airaghi: perché i laureati di oggi devono essergli riconoscenti

La sua improvvisa scomparsa, a causa di un aneurisma all’aorta che lo ha colto nel sonno, raggiunse gli insegnanti e gli studenti dell’Istituto Superiore di Scienze Optometriche di Milano e i colleghi di tutta Italia nel novembre del 1992. Una notizia drammatica e inattesa, un fulmine a ciel sereno che provocò dolore e incredulità

Aveva 34 anni, era nel pieno della vita e, oltre alla docenza presso l’Isso milanese, aveva molteplici interessi e responsabilità. Un bravissimo insegnante che ha fatto innamorare dell’optometria centinaia di studenti. Un rassicurante compagno di viaggio nell’impegnativo itinerario professionale che insieme ai colleghi stava percorrendo. Un precursore, nei progetti riguardanti la crescita dell’optometria in Italia, per i quali si è speso senza riserve.
Cinque lustri dopo la sua scomparsa, ricordare Emilio Airaghi consente di rievocare con riconoscenza quanto ha dato alla nostra professione, traendo dal suo esempio energia per lavorare, studiare, insegnare con competenza e dedizione, come Emilio ha fatto. Oggi il nostro paese annovera centinaia di laureati e sette corsi di laurea in prestigiose università con strutture didattiche di prim’ordine: le fondamenta dell’optometria italiana sono solide e stabili perché sono state poste, nella seconda parte del Novecento, da colleghi come Emilio Airaghi che, nel loro tempo, hanno lavorato per portare al massimo livello la formazione e la professionalità degli optometristi italiani.
Lo vogliamo ricordare, dopo venticinque anni, per quel che ha fatto e per quello che è stato. Un ricordo che permetterà a chi non l’ha conosciuto di cogliere alcuni tratti della sua personalità e del suo itinerario didattico e professionale. A noi che l’abbiamo conosciuto, ripercorrerli richiama invece gli avvenimenti ordinari e gli episodi speciali che abbiamo vissuto con Emilio; in questi anni abbiamo compreso che non erano soltanto gli episodi a essere speciali, ma che anche la persona con cui li abbiamo vissuti era davvero speciale (nella foto, Londra, City & East London College, 1992: la delegazione italiana durante i lavori per la definizione del Diploma europeo di optometria. Si riconoscono, da sinistra, Sergio Cappa, Emilio Airaghi, Gianmario Reverdy, Valeria Perris e Riccardo Perris). 
(Silvio Maffioletti)

 

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