Piovono “pillole” su Monopoli

A ottobre si rinnova l’appuntamento creato da Giancarlo Montani che riunisce in sé due tipicità italiane: l’eccellenza e la studiata improvvisazione

Montani la sua creatura non la chiama convegno ma semplicemente aggiornamento e questo la dice lunga sulla personalità di uno dei maggiori personaggi scientifici del nostro mondo ancora in grado di pensare “lungo”. Lo scorso anno Monopoli (nella foto, un momento dell’evento) aveva lanciato un tema per il 2017 cui pochi in aula credevano del tutto. Il digital eye strain (strain sta per sforzo) era sintetizzato nella luce blu e nel trattamento industriale. Una “malattia” italiana, questa, cui l’ottica non è immune: ricondurre tutto alla soluzione e al mercato piuttosto che al pubblico e all’esigenza. La annosa questione di anteporre al buco il trapano.
Ma il digital eye strain esiste davvero, con o senza trattamenti, e il simposio internazionale che Monopoli sarà in grado di offrire è il chiaro esempio che se uno che ne sa si mette a lavorare trova il modo di convincere tutti che la sua idea iniziale non è campata in aria. Quando Montani annunciò questo tema, sapevo che aveva ragione e che non era un modo per compiacere il mondo industriale delle lenti. Vengo dalla contattologia degli anni 90 e fui tra i primi a credere nell’importanza delle lacrime artificiali sia per il benessere del portatore di lenti a contatto sia per quello dell’ottico che le proponeva. Il portatore di lac è di fatto la prima vittima del digital eye strain da quando è nato il pc. In quegli anni in cui gli smartphone e i led non sapevamo dove fossero, l’uso eccessivo del pc creava uno sforzo di visione per il portatore che una goccia di lacrima artificiale aiutava a lenire.
Ma questa storia, che si replica come spesso succede, ha anche una morale cattiva. Come allora le lacrime artificiali stavano sugli scaffali inaccessibili al pubblico e l’ottico non le proponeva bensì le subiva, tanto oggi si banalizza il fenomeno del digital eye strain alla vendita del trattamento anti luce blu. Se fosse così, si perderebbe ancora un’altra partita che ci vede in vantaggio fino alla mezz’ora del secondo tempo. Gli occhiali con il trattamento “blu” oggi sono presenti anche in farmacia come premontati al prezzo di 19 euro.Quindi non facciamo un convegno per questo. Monopoli servirà a chi viene per comprendere a tutto tondo un problema che non avrà fine nel nostro futuro di professionisti e consumatori. Chi saprà cavalcarlo in anticipo ne trarrà i benefici professionali e imprenditoriali. Gli altri se ne staranno al bar a lamentarsi. Cosa ci faccio io a Monopoli? Aiuterò, con la studiata improvvisazione delle mie “pillole”, ad aprire il convegno-aggiornamento e a commentarne i passaggi fondamentali. C’è sempre bisogno di uno che parli fuori dal coro.   pillole@nicoladilernia.it

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