Lapo riparte da un… garage

Elkann ha finalmente inaugurato a Milano, in viale Certosa, il suo Garage Italia, uno spazio industriale storico che funge oggi da ristorante, lounge, spazio convegni e tant’altro per la rinnovata Milano da bere

Quando Lapo torna a parlare ci ricorda subito il “Gianni”. Lapo non è solo occhiali e Italia Independent, lo sappiamo. Quindi se la sua risalita inizia da un famoso garage - l’ex pompa di benzina Agip voluta da Enrico Mattei negli anni 50 - e da una alleanza gastronomica con l’altrettanto celebre Carlo Cracco, non ci resta che aspettare i botti. Che a mio avviso non tarderanno ad arrivare. Garage Italia (nella foto, uno scorcio) l’ho visitato in sordina, come un turista giapponese che mette per la prima volta piede in piazza San Marco. Il progetto è fascinoso. L’architetto che lo ha curato è Michele De Lucchi, che conobbi personalmente in quanto curò anni fa il packaging internazionale della giornaliera dell’allora Ciba Vision.
Mi accompagnano per un tour veloce, mi indicano l’ufficio di Lapo, spento, sospeso nell’officina, mi intrattengono nella deliziosa sala ristorante al primo piano dove incrocio lo stesso Cracco che discute con la brigata del menù. Non c’è che dire. Come “parla” Lapo al suo pubblico lo fanno in pochi. Tutto è intriso dello storico passato dell’auto italiana, dell’amore per il made in Italy e del desiderio di sfrecciare come un novello Nuvolari per il momento a corto di benzina. Garage Italia sarebbe un fantastico show room internazionale anche per la collezione di Italia Independent, perché vi riconosci i fermenti dell’Italia degli anni 50, del suo boom economico e dell’eterna sfida che affrontiamo ogni giorno tra le fettuccine fatte in casa e la banda larga.
Qui, nel suo garage, Lapo è perfetto. Parlando però di ottica e occhialeria e dopo il recente annuncio della sua casa di rinnovate licenze nel campo dei testimonial musicali e dell’abbigliamento sportivo, sorge obbligatoria la domanda: in questa seconda o terza ripartenza nell’eyewear cosa rappresenterà per tutti il progetto di Lapo e del suo manipolo di entusiasti? In cuor mio, spererei il meglio. A me i compagni allegri, spensierati, ottimisti fino alla fine, sono sempre piaciuti e li conservo ancora oggi nel cuore. Ma l’ottica e l’occhialeria italiana capiranno? Non mi suona bene una rinnovata strategia sulle licenze e una mancanza di serie novità nella collezione di casa. Se potessi dare un consiglio a un “delfino” che si destreggia meglio nei grandi oceani piuttosto che nelle lagune e nei mari di casa, direi a Lapo di non trascurare il mercato italiano: è la cartina di tornasole di un successo mondiale. L’Italia, a detta di molti stranieri, è il paese più difficile al mondo dove far emergere il proprio talento e consacrarne il successo, soprattutto da vivi. Questa oggi è la vera sfida di Italia Independent e del suo Lapo.
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