Kering Eyewear, nel 2017 “adelante con juicio”

La divisione dedicata all’occhialeria del gruppo del lusso ha chiuso l’ultimo esercizio con una crescita a cambi costanti del 2,2%

È stato di 352 milioni di euro il fatturato di Kering Eyewear nel 2017, il primo anno di operatività con la licenza Gucci su sole e vista: secondo quanto riportato dall’ultima trimestrale, si è trattato di «un business vigoroso nel 2017», che, al netto delle vendite intra gruppo e delle royalty versate ai vari brand in licenza, si è attestato a 272 milioni di euro, contribuendo alla crescita del gruppo con un tasso del 2,2% a cambi costanti rispetto all’anno precedente. Nei conti del secondo semestre 2017 è stata già considerata anche la partnership con Cartier, siglata nel giugno scorso, per l’attività di Manufacture Cartier Lunettes.
Il colosso del lusso controllato da François-Henri Pinault ha chiuso lo scorso anno con quasi 15,5 miliardi di euro di ricavi, pari a un incremento del 25% rispetto al 2016, che sale al 27,2% a cambi e perimetro costanti.
Kering Eyewear, che ha il quartier generale a Padova e uffici a Milano, mantiene la sua politica di sostanziale assenza dalle fiere di settore e anche quest’anno non esporrà a Mido. Nelle stesse giornate sarà comunque presente fuori salone in una location milanese. Ha, inoltre, lanciato la prima collezione di occhiali firmata Alaïa, lo stilista tunisino recentemente scomparso, presentata alla stampa nel novembre scorso e annunciata con una presenza all’ultimo DaTE di Firenze, a settembre 2017. Questa partnership va ad aggiungersi alle altre dodici licenze già detenute dalla società guidata da Roberto Vedovotto: Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Alexander McQueen, Brioni, Christopher Kane, McQ, Stella McCartney, Tomas Maier, Boucheron, Pomellato e Puma (nella foto, da sinistra, Pinault e Vedovotto).
A.M.

 

Fashion