Il portatore di lac maturo? Una sfida e un’opportunità

I temi delle relazioni tecniche presentate alla dodicesima edizione del Convegno Assottica, che si è svolto a Roma il 26 e 27 novembre alla presenza di 700 professionisti in sala e circa 200 online per la diretta streaming, convergevano verso i soggetti presbiti e le loro esigenze

L’evento di Assottica ha il merito di riuscire, a ogni edizione, a raccogliere un grande numero di colleghi, creando un’eccellente occasione di incontro e confronto. Come da tradizione, il Convegno comprende relazioni orientate, da una parte, verso la comunicazione e il marketing e, dall’altra, verso la parte più professionale del nostro lavoro. 
Per quanto riguarda la parte tecnica, quest’anno è stata totalmente affidata a relatori di lingua inglese: Brian Tompkins dal Regno Unito, Eric Papas (nella foto, un momento della sua relazione durante la plenaria di domenica 26 novembre) dall’Australia e Patrick Caroline dagli Usa. I loro interventi si sono concentrati su tre argomenti: le ghiandole di Meibomio, la presbiopia e le nuove tecnologie. Nel complesso, ho notato una convergenza di questi temi verso la persona adulta, matura e per questo presbite, con crescenti problemi di superficie oculare e, tuttavia, sempre più attiva ed esigente. Applicare le lenti a contatto dopo i quarant’anni richiede maggiori attenzioni e competenze rispetto all’applicazione su un ragazzo, ma regala grandi soddisfazioni. I relatori invitati sono riusciti senza dubbio a trasmettere non solo le loro competenze tecniche, ma anche uno straordinario entusiasmo verso la materia. L’investimento sulla propria formazione e professionalità, unito all’utilizzo di tecnologie innovative, per quanto riguarda sia la strumentazione sia le lenti a contatto, può diventare esso stesso un notevole mezzo di promozione del nostro lavoro presso il pubblico, differenziando il professionista da ogni altro canale, che possa sembrare più appetibile solo perché più economico.
(Laura Boccardo)

 

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