Galan: senza gli ottici saremmo in grande difficoltà

Continua anche nel 2017 a Padova, dunque, il progetto “Occhiale solidale”. «Nato due anni fa per volontà della Federottica locale, ha trovato subito l’approvazione e la partecipazione di Alessandro Galan e della sua équipe, della Croce Rossa e del Comune – ricorda a b2eyes.com Renzo Colombo, presidente di Federottica Padova e docente presso il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’ateneo euganeo - Una o due volte al mese, a seconda della richiesta degli assistiti, nell’ambulatorio della sede della Cri, ottici optometristi e oculisti collaborano per erogare a persone bisognose inviate dal Settore Servizi Sociali del Comune una visita optometrica e una oculistica, nonché per fornire occhiali per la correzione di eventuali ametropie. Le montature e le lenti oftalmiche sono concesse gratuitamente rispettivamente da Thema Optical e da Optilens Italia, mentre Amadir mette a disposizione la strumentazione necessaria».
Anche per quest’anno siamo al ritmo di quasi una ventina di visite al mese, ma secondo Galan si potrebbe fare ancora di più. «L’iniziativa è molto valida per il valore sociale che riveste e perché coinvolge diverse realtà territoriali, ma non tutti gli indigenti della nostra città ne sono a conoscenza, per cui occorre uno sforzo maggiore per allargare tale servizio», afferma al nostro portale l’oftalmologo veneto, ex presidente di Aimo e da sempre fautore di una stretta collaborazione tra area medica e area tecnica, non solo sul campo ma anche in chiave legislativa. «Sostengo questa sinergia sin da quando professavo a Bassano del Grappa, nel ’92: se non ci fossero gli ottici, gli oculisti sarebbero in grande difficoltà – sottolinea Galan – Sarei favorevole che gli optometristi lavorassero in ospedale, ma prima va riconosciuta formalmente la loro professione: ecco perché ho proposto al legislatore una figura unica di ottico, optometrista e ortottista, purché in ambito sanitario» (nelle foto, da sinistra, Galan e Colombo).
A.M.

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