Firenze: una “Santa Lucia” al buio

All’Hotel 500 di Campi Bisenzio, per festeggiare la ricorrenza si è tenuta martedì 12 dicembre una cena in totale oscurità, organizzata dalle territoriali di Federottica e Confcommercio, con il contributo di Essilor Italia e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

L’obiettivo della cena al buio era mettersi nei panni quotidiani di ciechi e ipovedenti. Tutti ignari del menù e delle caratteristiche della sala, supportati solo dai volontari non vedenti, camerieri per una sera. Presenti un centinaio di persone, tra cui Cecilia Del Re, assessore allo Sviluppo economico del comune di Firenze, Franco Marinoni, direttore regionale di Confcommercio, i presidenti di Federottica Firenze e Toscana, Andrea Cappellini e Mauro Vannelli, e il presidente dell’Unione Italiana Ciechi Firenze, Niccolò Zeppi. «È la prima volta che organizziamo un evento del genere per Santa Lucia, che di solito celebriamo in modo più tradizionale, e si è rivelata un’esperienza molto particolare – spiega a b2eyes.com Cappellini – Per quest’anno abbiamo puntato a qualcosa con un senso differente».
L’iniziativa è cominciata con un aperitivo “alla luce” ed è proseguita con un percorso caratterizzato da un’illuminazione via via sempre meno intensa: protagonista un quadro di Van Gogh che, proiettato, veniva visualizzato in maniera diversa sulla base del difetto visivo o della malattia oculare illustrata. «Il percorso è terminato con la cecità, che ci ha condotti nella sala dove si è tenuta la cena, completamente al buio, assistiti solo da camerieri non vedenti – continua Cappellini – Ai commensali abbiamo chiesto di utilizzare i cellulari e altri dispositivi in grado di fare luce solo in caso di emergenza». Oltre a destreggiarsi in un ambiente totalmente oscuro, gli invitati erano ignari anche del menù. «A tavola si doveva perciò indovinare cosa c’era nel piatto solo attraverso odori e sapori – sottolinea il professionista toscano – In una situazione di questo tipo, inoltre, il dialogo con le persone allo stesso tavolo è diventato molto più intenso e privo del timore di mostrarsi imbarazzati. Visto il successo, potrebbe essere un evento da ripetere il prossimo anno». La cena al buio aveva anche un fine benefico: per l’occasione sono stati, infatti, raccolti circa tremila euro, destinati all’Unione Italiana Ciechi di Firenze.
F.T.

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