Eye Health Awareness Day, lanciato da Mido il progetto di un tavolo interassociativo

Domenica 25 febbraio all’Otticlub, in occasione del salone, un panel autorevole di associazioni, esperti, istituzioni e operatori sul campo che si occupano di salute visiva si è riunito per riflettere sul tema, dando vita a un evento senza precedenti, in cui c’erano tutti gli ingredienti per attivare azioni di collaborazione che possono portare a risultati importanti

Le azioni comuni delineate dagli intervenuti sono state per l’Italia, l’idea di un’anagrafe ministeriale di progetti di sensibilizzazione per non disperdere le risorse e, a livello internazionale, un tavolo interassociativo per proseguire il dialogo e per declinare una campagna congiunta. Ne hanno parlato, con interventi sul piano istituzionale, Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, e Francesco Bandello del Comitato Tecnico Nazionale Prevenzione Cecità. Linee comuni per massimizzare i messaggi è l’obiettivo su cui convergono alcune tra le maggiori associazioni che operano sul campo in Italia e all’estero, presenti all’incontro (nella foto). Durante il dibattito si sono prese in considerazione le diverse fasce, concentrandosi principalmente sui bambini, anche se in generale le associazioni hanno segnalato che tutti i cittadini trascurano la salute degli occhi e si fa poco ricorso a visite oculistiche. Informazione, condivisione, competenze, screening, coinvolgimento delle famiglie sono le parole chiave emerse. Diversi gli strumenti e le azioni che gli operatori intervenuti hanno condiviso come modello per aumentare la consapevolezza dell’importanza di una buona salute degli occhi, puntando sulla prevenzione. In particolare le campagne di sensibilizzazione hanno grande successo e gli screening gratuiti fanno registrare grandi numeri. 
Ferdinando Fabiano, editore di questa testata e di diverse pubblicazioni nel settore dell’oftalmologia, ma anche esperto di progetti per la prevenzione visiva, tra cui Sight for Kids, presente all’evento di domenica scorsa a Mido, ha apprezzato l’importante appuntamento, rilevando come siano emersi temi e spunti di riflessione interessanti: l’entrata in vigore nel 2017, ricordata da Ruocco, della legge che sancisce l’obbligatorietà delle visite oculistiche in età pediatrica non solo alla nascita ma anche entro i tre anni, che si auspica trovi rapidamente applicazione a livello delle Regioni, la condivisione dei risultati delle campagne promosse dai diversi soggetti prospettata da Vittorio Tabacchi, presidente di Cdv, o, ancora, la standardizzazione di un protocollo condiviso da utilizzare nell’effettuare gli screening suggerita da Gianni Amerio del Lions Club. A suo avviso però, al di là di azioni e protocolli comuni che forse è più complesso individuare e rendere operativi  in tempi brevi per questioni politiche, un aspetto importante e facilmente praticabile in Italia sarebbe mettere a fattor comune un budget per un piano di comunicazione volto alla sensibilizzazione delle famiglie, anche senza investire risorse ingenti in campagne tv, utili ma efficaci solo con una pianificazione prolungata nel tempo. In tal senso sarebbe opportuno sfruttare le potenzialità dell’area medica e dell’area ottica, data dalla presenza di 10 mila punti vendita ottici e 7 mila studi oftalmologici sul territorio, attraverso la distribuzione di opuscoli semplici e snelli che pongano le varie problematiche in modo che i cittadini siano sensibilizzati circa i rischi per la vista e la necessità di sottoporsi a visite oculistiche. Secondo Fabiano sarebbe, dunque, utile la combinazione di una iniziativa come questa, da condurre sinergicamente, e campagne su vasta scala, perché non c’è prevenzione senza un’adeguata informazione.
(red.)

 

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