Cosa cambia per l’abusivismo professionale: un convegno a Pesaro

Lunedì 21 maggio, presso l’Aula Magna dell’Ipsia Giuseppe Benelli, un incontro tratterà questo tema nell’ambito delle arti ausiliarie di professione sanitaria, in particolare ottici e odontotecnici, dopo l’entrata in vigore del Ddl Lorenzin

Nelle intenzioni dei promotori dell’istituto professionale marchigiano, “Ottici, odontotecnici e abusivismo sanitario: cosa cambia con il Ddl Lorenzin?” tratterà, con il contributo di esperti, argomenti che permetteranno la comprensione dell’evoluzione legislativa sul concetto di abusivismo sanitario e le implicazioni pratiche derivanti dall’attuazione della nuova normativa, nonché le indicazioni per affrontare le eventuali criticità. L’evento avrà il patrocinio dell’Università di Urbino, facoltà di Giurisprudenza, dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Pesaro e Urbino e della Rete Nazionale delle Scuole di Ottica. 
«Un evidente giro di vite in contrasto al malcostume dell’abusivismo in ambito sanitario verrà dalle nuove disposizioni contenute nel Ddl Lorenzin – si legge in una nota dell’Ipsia Benelli - Diventa così urgente rendere capillare e concreta l’informazione verso gli interessati, in particolare gli utenti professionali: per ottico e odontotecnico una legislazione non sempre adeguata o aggiornata, infatti, ha reso incerte ed estremamente pericolose alcune operatività». 
Per quanto riguarda l’area ottica, in apertura di lavori, Marco Vitali, avvocato e docente presso il Benelli, tratterà la struttura dell’esercizio della professione sanitaria, mentre l’avvocato Silvia Stefanelli illustrerà la situazione attuale del Ddl Lorenzin. Paolo Traù, docente della scuola pesarese, parlerà delle implicazioni cliniche in ottica, seguite da una serie di considerazioni di Alberto Lanfernini, medico oculista e consigliere nazionale Aimo. Il convegno si concluderà con un dibattito tra i partecipanti. «L’esperienza di alcuni legali in materia, il parere degli esperti e una libera e aperta discussione fra le parti in causa vorrebbero porre così le basi per una maggiore consapevolezza e conoscenza del problema e un coinvolgimento della filiera professionale, a tutela dell’attività svolta, degli utenti e della libera imprenditoria», sottolinea la nota (nella foto, da sinistra, Traù e Stefanelli).
(red.)

 

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