Congresso Prisma 2018: si apre l’era 3.0

L’evento, dedicato a oculisti, ortottisti e ottici, si terrà il 17 e 18 marzo a Firenze, presso l’Hotel Mediterraneo, con la formula di successo della scorsa edizione: seduta plenaria e svariati corsi satelliti

«La riabilitazione del paziente ipovedente è cominciata con gli ausili ottici, periodo che possiamo definire 1.0, affiancati dagli ausili elettronici nell’era 2.0 – spiega a b2eyes TODAY Roberto Volpe, presidente dell’associazione fondata nel 2009 - Negli ultimi tempi stiamo sempre più osservando l’importante ruolo giocato dalle risorse informatiche, web e di realtà aumentata. Da qui il titolo dell’edizione 2018 del Congresso Prima, “Ipovisione 3.0”». 
Il tema sarà affrontato in sessione plenaria insieme a un argomento più classico, la fissazione. «Pioniere di questa tematica è Gary Rubin, docente all’Institute of Ophthalmology di Londra, specializzato in maculopatia, che interverrà nella mattina di sabato 17 marzo in “Fissazione eccentrica e Prl nelle maculopatie” – aggiunge Volpe – Nel pomeriggio è in programma, invece, un confronto tra le varie tecniche in “La riabilitazione della fissazione: come la faccio io”».
In scaletta altri eventi di aggiornamento. «Sono previsti corsi rivolti a chi si avvicina all’ipovisione, una sorta di abc per chi ha intenzione di iniziare a gestire un soggetto affetto da questa condizione, e uno dedicato all’ipovisione in età pediatrica - dice Volpe - Un altro modulo sarà indirizzato nello specifico agli ortottisti e focalizzato sulla visione binoculare nelle persone ipovedenti. È spesso un aspetto che non viene considerato: in generale si tende, infatti, a trattare l’occhio che offre una prestazione migliore. Il modulo vuole, invece, sottolineare come sia possibile considerare entrambi gli occhi. Altri corsi saranno destinati agli oculisti, come quello di genetica e di terapia anti Vefg, trattamento di punta per i pazienti con maculopatia». Verranno analizzati, inoltre, protocolli e schemi per il trattamento di questa patologia. Agli ottici è, invece, indirizzato il modulo “Visione e postura” e “Lac e ipovisione”.
Infine, per la prima volta ospiti e relatori del Congresso sono invitati a seguire la lettura al buio della pièce teatrale “Molly Sweeney” (nella foto, la locandina), scritta nel 1994 del drammaturgo irlandese Brian Friel, in parte ispirata al saggio di Oliver Sacks “Vedere e non vedere” e interpretata dalla compagnia cesenate Teatro Distracci. La vicenda narra di una donna cieca sin quasi dalla nascita. Cieca, ma serena in un mondo di pure sensazioni tattili. E di un oftalmologo in crisi professionale che vede in lei una possibilità di riscatto e cerca quasi l’impossibile: farle riacquistare la vista.
F.T.

 

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