Abati: così l’ipovisione favorisce la collaborazione tra figure professionali

Dal primo corso di gestione teorico-pratica del paziente ipovedente all’imminente Congresso Prisma: il direttore della scuola fiorentina punta sulla trasversalità delle competenze

Il 5 marzo scorso si è concluso l’evento formativo, articolato in tre incontri di due giornate, organizzato dalla Scuola Italiana di Ipovisione insieme con la Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze. «Nell’ipovisione la collaborazione tra oculisti, ortottisti assistenti di oftalmologia e ottici optometristi è indispensabile per conseguire il recupero o la riabilitazione del soggetto ipovedente – afferma in una nota Silvano Abati, direttore di Sio-o e segretario della Sii - L’interesse che questo corso ha avuto lo dimostra il fatto che molti iscritti non sono stati ammessi alla frequenza, limitata a soli sedici partecipanti, considerando le numerose parti pratiche, come la simulazione delle patologie retiniche o le prove di ausili, ad esempio, e d’interazione tra docenti e allievi»
I responsabili del corso e i docenti si sono dichiarati soddisfatti dei risultati raggiunti: si sta infatti creando «una nuova generazione di professionisti che vedono nella formazione sull’ipovisione non solo opportunità lavorative, ma anche e soprattutto un modo per arricchire le proprie conoscenze, tenendo conto che abbraccia materie quali l’ottica, l’optometria e la contattologia – prosegue Abati – Proprio per valorizzare questi nuovi operatori l’attestato del corso verrà consegnato ai partecipanti in occasione del settimo Congresso Nazionale Prisma, in programma a Firenze il 17 e 18 marzo, la cui missione è rafforzare la trasversalità e la collaborazione fra le tre categorie professionali, coinvolte in maniera complementare nell’ambito dell’ipovisione. Tanto che il Congresso fiorentino vuole essere spunto di una crescita culturale, tecnica e applicativa in un settore nel quale poco si sta facendo dal punto di vista sociale» (nella foto, Roberto Iazzolino, uno dei docenti, durante una fase del corso di Firenze sull’ipovisione).
A.M.

 

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