Una proteina contro la degenerazione maculare senile

Come rivela oggi lastampa.it, una recente sperimentazione, condotta dall’Università del Nord Carolina in collaborazione con l’Università del Kentucky, apre nuove prospettive per la prevenzione e la cura della più diffusa delle maculopatie: la degenerazione maculare senile. Questa patologia (detta AMD) colpisce il 20% della popolazione sopra i 50 anni, degenera progressivamente e può portare alla perdita della vista. Gli scienziati della Chapel Hill School of Medicine hanno però dimostrato che bloccando l’attività di una proteina, detta CCR3, si può ridurre la crescita anormale dei vasi sanguigni, causa della malattia. Lo studio è stato pubblicato nella versione online della rivista ""Nature"".
La terapia si basa su iniezioni di anticorpi nel bulbo oculare che neutralizzano la proteina CCR3 e potrebbe essere un’alternativa alle attuali iniezioni intravitreali, che inibiscono la proliferazione di nuovi vasi sanguigni (antiangiogenici). I ricercatori, dopo aver sperimentato il nuovo metodo sulle cavie, sostengono che abbia meno effetti collaterali e che si possa ripetere più frequentemente delle tradizionali terapie.
Secondo l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, tuttavia, il nuovo metodo risulta efficace solo nei casi di AMD umida, la forma meno frequente (15% dei casi) ma più rapida nell’evoluzione. Al contrario, la più comune AMD secca (85% dei casi) rimane incurabile.
C.Z.

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