Safilo, niente mobilità ma solo cassa integrazione in Friuli

Sono, in sintesi, gli impegni presi lunedì 4 maggio dall'azienda padovana di occhialeria, nell'incontro svoltosi presso la Confindustria di Udine con i sindacati provinciali di categoria della Cgil, Cisl e Uil e le Rsu aziendali, anche alla luce del confronto a livello nazionale presso il ministero dello Sviluppo economico, tenutosi il 30 aprile a Roma.
«Con l’incontro di lunedì è stata messa la cornice, i prossimi due mesi serviranno per riempirla di contenuti – commenta a b2eyes.com Giuseppe Colferai, segretario della Filtea-Cgil di Belluno – Ne consegue che l’attività, seppur al minimo, dovrebbe ripartire negli stabilimenti friulani e, soprattutto, che è stata scongiurata la messa in mobilità per tutti i dipendenti di quelle unità produttive».
Per quanto riguarda, invece, gli altri impianti italiani di Safilo, «quelli di Padova, Santa Maria di Sala e il pi&ugrave grande, a Longarone, con quasi 1.400 lavoratori, sono previste soltanto forme di mobilità volontaria o mirata. Al momento, dunque, la situazione sembra sostanzialmente sotto controllo, in attesa di un nuovo incontro con la proprietà nelle prossime settimane».
A.M.

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