Ovvo: gli occhiali della Guerra Fredda arrivano in Italia

A distribuire OvvO Optics in esclusiva per l'Italia è Cinquantacinque, società di Roma. «L'obiettivo è di posizionare il marchio in circa 300 punti vendita selezionati e che trattano occhiali esclusivi, applicando un criterio di esclusività geografica e non è prevista in alcun modo la vendita attraverso internet o canali fashion – afferma a b2eyes.com Paolo Baroni, socio di Cinquantacinque, con oltre trent'anni di esperienza nel settore alle spalle e titolare di Ottica Baroni a Roma – Al momento stiamo lavorando alla creazione di una rete di agenti per arrivare ad avere una struttura che possa soddisfare le richieste del mercato. Naturalmente è un processo che richiede i suoi tempi: questo è un prodotto particolare, con un notevole contenuto di tecnologia per cui dobbiamo formare bene i venditori in modo che siano in grado di trasferire all'ottico tutte le informazione legata al progetto perché possano argomentarlo al cliente».
La collezione OvvO Optics si compone sia di modelli vista sia sole ed è realizzata «con materiali inizialmente utilizzati per usi aerospaziali durante la Guerra Fredda – si legge in una nota del marchio - Ad oggi le uniche macchine in grado di produrre questo combinato che dà all'occhiale caratteristiche di flessibilità ed estrema resistenza sono di proprietà della Liw Lewant, azienda polacca che realizza, su licenza americana, la linea». I modelli, tutti dotati di cerniere senza viti brevettate, sono circa trecento e presentano anche abbinamenti di materiali come legno e fibra di carbonio, lastre di acetato Mazzucchelli e Nylon 12. Le montature sole hanno lenti Zeiss e sono disponibili in diversi colori, sfumature e specchiature. Ciascun occhiale, i cui componenti sono prodotti tra Germania e Polonia, è frutto di una complessa lavorazione che consta da 60 a 85 passaggi manuali.
Per valorizzare la collocazione del brand nel punto vendita, OvvO Optics ha anche fatto realizzare dal designer polacco Oskar Zieta dei particolari espositori. «Sono costruiti con delle lastre d'acciaio assemblate e modificate con aria compressa ad altissima potenza: ognuno di essi è un pezzo unico, veramente un oggetto d'arte che viene dato all'ottico in comodato d'uso ed esalta ancora di più l'originalità del prodotto», conclude Baroni.
N.T.
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