Milano, 1.700 visitatori a DaTE

Dopo un esordio, come hanno fatto notare alcuni espositori, abbastanza tranquillo, essendo sabato, e caratterizzato da una maggiore presenza di professionisti giunti dal Sud, che probabilmente si sono ritagliati più tempo per ottimizzare la trasferta, la manifestazione si è particolarmente animata nelle giornate di domenica e lunedì, accogliendo «1.700 persone, cioè visitatori unici, tra buyer e professionisti», si legge in una nota degli organizzatori. Apprezzata dalle aziende presenti è stata non solo la location avveniristica (nella foto, uno scorcio), ma anche la disposizione degli spazi interni. «Ci siamo ispirati a Mondrian, come è evidente nei cromatismi, abbiamo dato spazio al colore con l’utilizzo di tonalità bianche, nere, blu e gialle – ha spiegato domenica Dante Caretti, fondatore insieme a Cristina Frasca, di DaTE, durante una chiacchierata informale con i presenti – Abbiamo voluto avere molto rispetto per chi lavora, perché questo è uno spazio per loro, per vendere e comprare occhiali, e deve essere facile da visitare. E non abbiamo creato stand di serie A e di serie B, abbiamo voluto che tutti avessero la stessa valenza: è il pubblico, l’ottico, l’osservatore ad andare a cercare ciò che lo interessa». Questa organizzazione volutamente razionale e paritaria ha permesso così, hanno sottolineato con soddisfazione diversi espositori, di approcciarsi al visitatore mettendoci soltanto la faccia e il proprio progetto. E anche l’assenza di barriere a delimitare gli stand ha contribuito a favorire il contatto e il dialogo con i partecipanti. Un unico “monito”: questa sarebbe per alcuni la dimensione massima che un evento del genere dovrebbe avere, oltre la quale rischierebbe di non intercettare più solo quel pubblico qualificato per cui è stato pensato.
N.T.

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