Mido: dal sacrificio all’impegno, dalla crisi alla scelta

Senza entrare, come di consueto, nel dettaglio dei metri quadrati netti occupati, del confronto con i dati della scorsa edizione né, tantomeno, nell’analisi delle aziende che per la prima volta hanno deciso di esporre o di quelle che hanno preferito non farlo più, il numero uno di Anfao ha comunque ricordato che «Mido è il fulcro imprescindibile di un sistema complesso e correlato, di un universo che comprende più pianeti»; ricordando, inoltre, che «le fiere si stanno evolvendo e ritarando sulle esigenze dei loro protagonisti, verso una sempre più spinta specializzazione».
Alla luce della congiuntura Marcolin ha sottolineato che se un anno fa, anziché l’inflazionato termine “sacrificio” preferiva utilizzare quello di “impegno”, «oggi piuttosto che di crisi sarebbe meglio parlare di scelta, ritornando all’etimologia del vocabolo greco». Una congiuntura che vede le imprese italiane di montature e lenti oftalmiche portare a casa comunque risultati importanti, grazie soprattutto all’export: il 2012, infatti, si è chiuso con quasi 2,8 miliardi di euro di produzione, con un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente, e un export pari al 90% del fatturato, il 7% in più rispetto al 2011. Sul mercato interno, invece, «siamo ormai al quinto anno consecutivo di andamento negativo, con i consumi che, si spera, abbiano raggiunto il loro punto più basso: in termini di sell in, poco meno di 963 milioni di euro, segnando un pesante -4,5% rispetto al 2011», ha detto il presidente di Anfao, la quale, per il sell out, si è avvalsa per il secondo anno consecutivo della partnership con GfK, che a Mido sarà presente con un proprio stand e illustrerà gli ultimi dati relativi all’Italia e all’Europa in un incontro all’OttiClub, il 2 marzo alle ore 15 (la conferenza stampa di oggi a Milano: da sinistra, Silvia Poali, Marcoli, Cristina Parodi e Gianni Cossar).
A.M.

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