«Raggi Uv, va ancora tenuta alta la guardia»

«I raggi UV raggiungono valori massimi quanto più il sole è alto nel cielo, come durante i mesi estivi», spiega Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità operativa di oftalmologia e scienze della visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano e consulente della Commissione Difesa Vista, che fa capo ad Anfao, l'associazione dei produttori italiani di montature e lenti. «Inoltre, gli specchi d’acqua e la neve agiscono da superfici riflettenti aumentando significativamente l’esposizione alle radiazioni ultraviolette. Se ci si dimentica di usare creme solari e occhiali durante tutto l’arco della giornata si arriverà alla sera con occhi rossi e doloranti. Inoltre, si rischia di causare danni anche gravi alla cornea provocati dalla morte delle cellule che costituiscono il suo strato superficiale e proteggono l’occhio da corpi esterni».
In montagna, appunto, la pericolosità delle radiazioni ultraviolette cresce ampiamente rendendo indispensabile la protezione degli occhi. Ogni 300 metri di altezza, la potenza dei raggi UV aumenta del 4% e contemporaneamente la neve riflette l’85% della luce. La Commissione Difesa Vista ricorda, dunque, che è indispensabile utilizzare occhiali da sole con lenti infrangibili e filtri solari di categoria 4 (lasciano passare dal 3 al 8% della luce e sono ideali in montagna). È, inoltre, necessario accertarsi che abbiano la marcatura CE e siano accompagnati dal foglietto illustrativo.
È bene, inoltre, scegliere con cura il filtro solare degli occhiali: se si pensa di indossarli soprattutto all’aperto bisognerebbe sceglierli con una protezione non inferiore a 3. Importante è anche il colore delle lenti: se si soffre di un disturbo alla vista, per esempio l’ipermetropia, sarebbe meglio acquistare lenti di colori freddi. Se, invece, si è miopi, sono preferibili lenti di colore marrone. «Non sono da meno gli occhi chiari, con poco pigmento e quindi maggiormente foto fobici, che necessitano di lenti, oltre che colorate, anche specchiate che riducono i riverberi sulla neve e sulle superfici d’acqua - aggiunge Loperfido - La necessità diventa “obbligo” per coloro che hanno subìto da non molto tempo interventi di prk per la riduzione della miopia poiché l’esigenza di idratare la superficie corneale convive con le ridotte potenzialità di difendersi da luci così intense».
È fondamentale, infine, proteggere gli occhi fin dall’infanzia. Atteggiamenti superficiali nella protezione della vista dai raggi UV nei bambini possono dar luogo, a lungo termine, all’insorgere di vere e proprie patologie oltre a provocare, in senso lato, la degenerazione del cristallino o della retina. Molti dei disturbi oculari in età avanzata sono il risultato di danni subiti a lungo termine, fin da piccoli. Pertanto, un’adeguata informazione e un’accurata prevenzione in tal senso risultano d’obbligo. Qualche passo in avanti verso la prevenzione è stato fatto: dalle ultime inchieste della Commissione Difesa Vista emerge una crescente attenzione verso la salute oculare, ma c’è ancora da fare per combattere una sorta di “inerzia percettiva” nei confronti dei rischi provocati dai raggi UV. L’80% degli intervistati, secondo l’indagine, affermano di essere informati sui rischi per la salute degli occhi che comporta l’esposizione al sole, ma nella maggior parte dei casi parlano di rischi generici e nelle motivazioni di scelta dell’occhiale da sole prevale ancora l’aspetto estetico.
(red.)

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